La nostra basilica.

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Era ormai necessario darsi una pagina internet.

venerdì 27 novembre 2015

Santità aquilana.

Beato Bernardino da Fossa Francescano
Fossa (L’Aquila), 1421 - L’Aquila, 27 novembre 1503
Martirologio Romano: All’Aquila, beato Bernardino da Fossa (Giovanni) Amici, sacerdote dell’Ordine dei Minori, che predicò la fede cattolica in molte province d’Italia. 

Il suo nome era Giovanni Amici e nacque nel 1421 a Fossa (L’Aquila); di intelligenza vivissima, primeggiò negli studi che si potevano frequentare allora, si addottorò in Giurisprudenza a Perugia ed a 21 anni entrò tra i Frati Minori dell’Osservanza della stessa città nel 1445, cambiando il nome di Giovanni in quello di Bernardino, al quale come era consuetudine di molti Ordini religiosi, venne aggiunto il luogo di nascita, così diventò Fra’ Bernardino da Fossa, ma è conosciuto anche come Bernardino da L’Aquila.
Dotato di spiccate doti organizzative, spirituali e di guida, gli furono affidati vari incarichi nei conventi francescani di Gubbio, Stroncone e altri, sempre nell’Umbria; da lì passò negli Abruzzi, risiedendo specialmente nella sua città de L’Aquila.
La sua competenza ed istruzione lo portarono a salire man mano, nelle responsabilità all’interno dell’Ordine Francescano; fu Superiore Provinciale nella sua regione dal 1454 al 1460 e dal 1472 al 1475; poi in Bosnia e Dalmazia dal 1464 al 1467.
Fu Procuratore Generale dell’Ordine nella Curia Romana dal 1467 al 1469; prese parte ai Capitoli Generali dell’Ordine che si tennero dal 1452 al 1467 in varie città: L’Aquila, Assisi, Milano, Roma, Mantova. Sembra che rifiutò due volte la sede vescovile de L’Aquila.
Dotto e convincente predicatore, dopo tanti secoli e ancora ricordata la predicazione quaresimale tenuta a Sebenico in Dalmazia nel 1465. Fu anche un saggio e fecondo scrittore; i suoi scritti furono storici e teologici, dei quali la maggior parte sono rimasti inediti; il nipote Antonio Amici che fu anche suo biografo, ne pubblicò alcuni nel 1572, oggi di grande valore per l’estrema rarità degli esemplari conservati.
Non è possibile elencare qui i numerosi titoli di tutti quelli pubblicati nelle varie edizioni a partire dal 1572; quelli non pubblicati cioè “Centurio” (201 sermoni), “Quodlibetum” (145 sermoni), “Quaestiones duae”, riguardanti i Frati Minori, sono contenuti nei codici marciani; mentre sono conservati nell’Archivio municipale de L’Aquila i “Sermones varii” (154 prediche).
Morì nel convento de L’Aquila il 27 novembre 1503 e gli fu sempre tributato un culto di beato, sia in Italia che in tutto l’Ordine Francescano.
Il culto fu poi confermato da papa Leone XII il 26 marzo 1828. La sua festa si celebra il 27 novembre.

mercoledì 25 novembre 2015

Giornata dell'Elemosina. Una nuova chiesa per una Chiesa nuova (2).


La nostra parrocchia domenica scorsa ha vissuto un'esperienza più unica che rara: la giornata dell'Elemosina.
Che cosa è? Una iniziativa nata per trovare fondi per il completamento della nostra nuova chiesa. Molti si sono coinvolti e, due a due, a volte anche tre, siamo andati nelle parrocchie che non hanno avuto danni dal terremoto, ci siamo messi fuori le porte delle chiese, stendendo la mano per chiedere un gesto di carità, come i poveri, per un giorno abbiamo provato cosa si prova a stare dall'altra parte della barricata, dalla parte di chi, imbarazzato, supera ogni ritrosia pur di portare a casa un tozzo di pane, e forse anche un tozzo di dignità, un sorriso, uno sguardo benevolo e tanti tentativi più o meno imbarazzati di svignarsela, di far finta di non vedere, di trovare scuse più o meno pietose, per evitare l'in-contro.
Siamo tornati a casa pieni non di soldi ma di umanità, beh a dire il vero anche con un piccolo gruzzoletto in denaro. La generosità della gente è stata tanta, alcuni ci hanno proposto di tornare, altri ci hanno promesso che non si sarebbero dimenticati di noi, in un paese non molto distante da L'Aquila, hanno messo su un salvadanaio invitandoci a ritirarlo.
"Come vorrei una chiesa povera e per i poveri" diceva papa Francesco il giorno dopo la sua elezione a pontefice. Eccoci santità, poveri tra i poveri, a condividere "...il poco di molti che è sempre più del molto di pochi".
Una esperienza andata oltre le più rosee aspettative. Anzitutto educativa. Ha educato noi all'umiltà e le altre comunità alla condivisione. Un grazie ai confratelli che si sono lasciati provocare da questa nostra pazzia, un grazie a Don Alfredo e don Federico della parrocchia di santa Rita, un grazie a Don Giulio della parrocchia di san Mario, un grazie a p. Claudio e ai frati minori conventuali della parrocchia san Pio X ed infine un grazie a don Dante della parrocchia san Francesco, ma grazie anche a Carmela di san Pio delle Camere e al suo salvadanaio, a tutti i parrocchiani che stanno dimostrando tanta generosità e pazienza. Un grazie infine alla Provvidenza che mai ci farà mancare il suo aiuto, speriamo.
Intanto prende forma il programma dell'8 dicembre, giorno della consacrazione della chiesa. Alle ore 10,30 il nostro arcivescovo celebrerà la messa durante la quale ci sarà la consacrazione. Alle ore 18,00 messa vespertina celebrata dal parroco don Bruno e dopo un momento di agape fraterna nei locali del centro parrocchiale. Sabato 12 invece dopo la messa delle ore 18,00 la Corale Novantanove offrirà alla comunità parrocchiale un concerto. Altre iniziative sono in cantiere. Si accolgono proposte.
Coraggio, andiamo avanti.  

lunedì 16 novembre 2015

Una nuova chiesa per una Chiesa nuova... (1)


Può sembrare un semplice scambio di parole il titolo di questo post. In realtà indica l'orizzonte entro il quale si pongono gli eventi che andremo a vivere nei prossimi giorni.
L'8 dicembre p.v. la nostra comunità avrà di nuovo la sua chiesa, l'arcivescovo Giuseppe Petrocchi infatti consacrerà quella che ora è semplicemente un'aula rendendola segno della presenza di Dio accanto al suo popolo e del popolo accanto al suo Dio. Una nuova chiesa, sorta sulle ceneri di quella danneggiata, e poi completamente demolita, dopo il disastroso terremoto del 6 aprile 2009.
Ora il cantiere è chiamato a spostarsi; non più una nuova chiesa da costruire ma una Chiesa nuova, una Chiesa che, fedele alle intuizioni del Concilio Vaticano II, a quelle del magistero dei pontefici (da san Giovanni XXIII a Francesco, passando per Paolo VI, Giovanni Paolo I e san Giovanni Paolo II) e al magistero, fondamentale anch'esso, dello Spirito Santo attraverso le intuizioni profetiche del popolo di Dio, possa essere sempre più fedele alla sua vocazione di popolo d'alleanza, chiamata a vivere, testimoniare e donare la Vita nuova portata da Cristo.
La chiesa infatti è luogo e simbolo della Chiesa.
Una chiesa fatta solo di mattoni, cemento, ferro, suppellettili e arredi ma assente di credenti non è Chiesa, ma forse museo, per dirla con papa Francesco, o un inutile monumento ai caduti, o, peggio ancora, un inutile ingombro.
Ecco ora la necessità di costruire e costruirsi come Chiesa.
Gesù al capitolo 13 del vangelo di Giovanni dice ai suoi discepoli: "Vi do un comandamento nuovo..." non un nuovo comandamento, un ulteriore precetto, da aggiungersi alle 613 mitzvòt già contenute nella Sacra Scrittura. Ora alla diocesi di L'Aquila e alla nostra comunità, attraverso questa consacrazione, ci dice: "Vi do una Chiesa nuova", non una nuova chiesa da aggiungersi alle leggendarie novantanove della città, ma una Chiesa nuova che diventa, contemporaneamente, dono e lavoro, cantiere di profezia e annuncio della certezza, immutabile, dell'avvenimento di Cristo.
Allora coraggio, al lavoro.