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La nostra basilica.
sabato 26 settembre 2015
La croce cambia forma.
Sono gia' due domeniche che la liturgia della chiesa pone all'attenzione dei credenti i passi del vangelo nei quali Gesu' parla dell'importanza del bambino.
Domenica scorsa "chi accoglie uno di questi piccoli accoglie me", oggi "guai a chi scandalizza uno di questi piccoli che credono in me".
Purtroppo dobbiamo prendere atto che il ricco/indifferente/opulento occidente, e quindi anche il ricco/opulente ed indifferente cattolicesimo occientale ha dimenticato questi richiami di Gesu'. L'immagine del bambino morto che, qualche settimana fa, ha fatto il giro del mondoha scosso le nostre coscienze. Quell'immagine ha avuto la forza di farci guardare alla realta' dell'immigrazione con occhi nuovi. Non piu' invasori, usurpatori dei nostri diritti, ladri del nostro lavoro ma padri e madri che cercano per i propri piccoli un futuro di serenita', un futuro di benessere, un futuro di pace o, piu' semplicemente, solo un futuro. Questo desiderio di un mondo migliore non puo' essere alla merce' di una misura politica, di una convenienza economica. Il bambino e' il centro del mondo perche' ne rappresenta il futuro, il bambino e' la possibilita' data al mondo di continuare ad esistere.
Quel piccolo bambino, morto sulla riva del mare, verso il quale la natura sembra avere quasi un gesto di tenerezza accarezzandolo con le dolci onde del mare e' la forma che assume oggi la croce di Cristo. Adorare la croce significa fare il possibile perche' questo non accada piu', ogni volta che ci faremo il segno della croce stiamo dicendo a noi stessi e al mondo che l'ultima parola sulla vita non e' la morte. Se la tua mano ti scandalizza tagliala, se il tuo piede ti scandalizza taglialo, se il tuo occhio ti scandalizza cavalo... togli tutto cio' che usa male del dono che Dio ti ha fatto. Se la tua ottusa economia occidentale ti scandalizza toglila, se la tua visione politica ti fa inciampare nel cammino verso l'adesione alla volonta' di Dio cambiala. Quel bambino resta la misura della grande distanza che c'e' tra me e Cristo, la croce di Cristo resta l'unica possibilita' data al mio male affinche' non abbia la meglio, non vinca.
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