"Quanto a me, padre, non ho niente da dire, dato che le tenebre sono così oscure, la sofferenza così acuta. A volte la morsa del dolore è così grande che riesco a sentire la mia voce gridare: <<Dio mio aiutami>>.
Quando guido le mie sorelle ad avvicinarsi moltissimo a Gesù, quando insegno loro ad amarLo con profondo, devoto e personale amore, desiderio tanto essere capace di fare lo stesso. Vedo le sorelle amare Dio proprio davanti ai miei occhi, avvicinarsi così tanto a Lui, diventare giorno per giorno così simili a lui, e io, padre, sono proprio sola, vuota, esclusa, proprio non voluta. Eppure, in tutta la sincerità del mio cuore, sono felice di vederLo amato, di vedere le sorelle diventare come Lui. Sono felice di amare Lui attraverso loro"
Questa è la madre Teresa che mi piace, non quella dei santini melensi con frasette sdolcinate né quella politica-sociologica che ne fa una icona della lotta alla miseria cedendo anche alle lusinghe dei potenti pur di avere soldi per i suoi poveri.
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