Nonostante la mia scomparsa dalla scena parrocchiale nei giorni dell'anniversario dell'ordinazione sacerdotale, oggi la comunità ha voluto festeggiare questo evento. Qualcosa avevo scoperto nonostante lo sforzo di secretare l'iniziativa. Una bella concelebrazione insieme al vescovo Giovanni, un pezzo della comunità di Gignano, alcuni amici di san Marco di Preturo e gli amici della comunità di Comunione e Liberazione. Mi tornano alla mente alcune riflessioni di don Primo Mazzolari:
- Quando vedo che l'altare diventa un trampolino... come se l'altare fosse un gradino dal quale, con un salto, si giunge all'...arrembaggio dell'altro..., del secondo... Credete che un fiocco rosso e una mozzetta sulle spalle valgano di più di una croce d'altare e di una pietra sacra?
- I più cattivi devono essere i più nostri. Cristo ha sete di questi.
- In un libro di un polacco ho letto che, un giorno, un prete chiedeva a un contadino se conoscesse il vangelo; e quello, per risposta disse: "E tu conosci il dolore?".
- Nel sacerdote v,è mancanza di poesia.
- Spesso noi confondiamo la gloria e la glorificazione di Dio con le misere glorie umane. Le riduciamo a un concetto di ostentata vanità, così poco consistente: quasi che Dio, che ha creato i cieli, abbia bisogno del piccolo omaggio della creatura, della povera gloria che gli tributiamo nella piccola parata.
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