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La nostra basilica.
venerdì 1 gennaio 2016
Fare gli auguri? No. Farsi auguri.
Auguri... auguri... auguri parola usata in questi giorni, e forse anche abusata. Auguri... ma in fondo sappiamo che non è un minuto oltre la mezzanotte che cambia improvvisamente la vita. Diciamo ed ascoltiamo la parolina "auguri" con, al fondo, una ultima rassegnazione. I giorni che ci stanno davanti avranno, come quelli già passati, le loro ansie, preoccupazioni, imprevisti, dolori e, Dio lo voglia, gioie, serenità, spensieratezze. Allora alla parola "auguri " dobbiamo dare un altro spessore, uno spessore cristiano. Ci aiuta in questo la liturgia di oggi, la meravigliosa benedizione contenuta nel Libro dei Numeri: il Signore ti benedica e ti custodisca... Il cristiano che dice "auguri" sta dicendo proprio questo, meglio sta pregando così. Gli auguri cristiani sono una preghiera. Dire "auguri" a qualcuno vuol dire adottarlo nella preghiera, portarlo al Signore con tutto l'amore di cui siamo capaci, facendoci voce del suo vero bene. Auguri vuol dire: io ci sono, ti sono accanto, basta un tuo solo piccolo cenno ed eccomi, non sei solo, camminiamo insieme tra le gioie e gli affanni dei giorni che ci sono davanti. Dire auguri vuol dire promettersi amore,compagnia, sollecitudine, presenza, condivisione, ... Allora non bisogna farsi gli auguri quanto farsi auguri. Il vangelo ci dice come vivere in pienezza i giorni che ci sono donati. "Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore", cercava cioè di leggere il disegno di Dio attraverso gli incontri, apparentemente banali, di ogni giorno, una lettura teologale della propria vita, perché tutto è foriero di Cristo.
Auguri caro ami-co ed ami-ca, il Signore ti benedica e ti custodisca, ti bene-dica attraverso le mie parole e ti custodisca attraverso le mie opere. Così avrò anche il coraggio di chiedere i tuoi auguri per me. Non facciamo più gli auguri ma facciamoci auguri, così la realtà sarà trasfigurato dall'amore. Maria, madre di Dio e madre nostra, ci custodisca tutti e ci insegni come ci si prende cura gli uni degli altri.
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